venerdì 8 giugno 2012

Istanbul, una città tra oriente ed occidente

In passato non avremmo mai preso in considerazione come meta per i nostri viaggi la città di Istanbul, forse influenzati anche dai recenti attentati, ma poi abbiamo sentito sempre più spesso parlare positivamente di questa città (nel 2010 è stata capitale mondiale della cultura) al punto che ha alimentato sempre più la nostra curiosità, tant’è che per il ponte del 2 giugno abbiamo prenotato 5 giorni nel pieno centro storico di Istanbul.

L’hotel Raymond**** si trova nel quartiere Sirkeci (Sulthanamet), in posizione strategica rispetto a tutte le attrazione da visitare; ottimo per qualità e prezzo, l’hotel si presenta molto pulito ed il personale è sempre a disposizione per qualsiasi esigenza venga richiesta, forse l’unica nota stonata è la dimensione della camera un po’ troppo risicata ma essenziale. Con la compagnia Blue-panorama siamo atterrati all’aeroporto SAW che dista circa 70 km dal centro di Istanbul, qui ci attendeva il transfert prenotato su internet (10 € cad.) che in meno di 1h ci ha portati davanti al nostro hotel.

3/6 - Abbiamo subito iniziato a familiarizzare con la città, visitando la stazione di Sirkeci dove arrivava il famoso treno Orient Express per poi proseguire con una bella passeggiata lungo il Bosforo che ci ha portati a visitare la Nuova Moschea (ovviamente rispettando le rigide tradizioni musulmane) e il mercato del pesce. Dopo aver assaggiano un po’ di cibo da strada (gelato e pannocchie arrostite), abbiamo attraversato a piedi il ponte di Galata che divide la parte europea da quella asiatica. Dopo aver cambiato un po’ di soldi in Lire Turche (cambio 2,3 TL -> 1 €) ci siamo diretti sulla strada commerciale di Istiklal Caddesi dove si trovano un’infinità di negozi e ristoranti per tutti i gusti e da dove è possibile prendere un tram old-style che porta comodamente ad una delle piazze più famose di Istanbul, cioè piazza Taksim. La gente è tanta, a tutte le ore le strade brulicano di persone che passeggiano, vendono oggetti di ogni tipo o semplicemente intrattengono i turisti presenti (pochi italiani). Dopo aver passeggiato in lungo ed in largo per il corso principale, ci addentriamo in uno dei vicoli laterali per cercare un posto dove cenare; qui c’è l’imbarazzo della scelta, i “butta dentro” dei vari locali alle volte sembreranno un po’ troppo invadenti, ma fa parte del folklore locale. Devo dire che i prezzi sono davvero molto bassi rispetto a quelli italiani, basti pensare che una cena di pesce (orate) alla griglia con contorno ci è costata 50 TL (circa 25 €) in due. Ogni pranzo o cena che abbiamo consumato nei vari ristoranti del posto si è conclusa con una bella tazza di the alla mela, tipico di Istanbul. Rientrando in hotel ci siamo fermati ad ammirare la Torre di Galata, monumento con caratteristiche tipicamente genovesi, che serviva ad avvistare i nemici che entravano nella baia di Istanbul.

4/6 - Il giorno successivo abbiamo iniziato il tour della vera Istanbul, visitando il Palazzo Topkapi (25 TL) con il suo Harem (15 TL), dove vi risiedeva il Sultano ottomano; forse il costo del biglietto è un po’ caro ma posso certificare che ne vale davvero la pena. Per visitare l’intero complesso servono almeno 5/6h. Da non perdere assolutamente il diamante da 86 carati, presente all’interno di una delle stanze private del Sultano; una menzione particolare sicuramente va alla veduta panoramica sul Bosforo e alle stanze dell’harem che trasmettono un fascino particolare. Dopo un veloce kebab al pollo (4 TL) siamo entrati ed abbiamo ammirato la splendida Moschea Blu, simbolo indiscusso della città turca; i suoi interni sono tutti caratterizzati da piastrelle di colore blu e presenta un’infrastruttura davvero imponente. Subito balza agli occhi la divisione tra uomini e donne che pregano in sezioni separate (per noi turisti è obbligatorio un abbigliamento consono ed evitare abiti succinti). Usciti dalla Moschea abbiamo passeggiato lungo il viale dell’Ippodromo, dove è possibile ammirare gli obelischi, per poi andare a prendere il tram T1 (ticket 2,5 TL) che ci ha condotti al Grand Bazar dove ci siamo divertiti ad acquistare merce di ogni tipo e contrattare con i mercanti, ma attenti alle piccole truffe. Stanchi della giornata ci siamo dedicati una bella cena da “Pub Salute” che con 60 TL ci ha servito del pesce degno di un “Sultano”.

5/6 - La nostra giornata inizia con la visita ad un’altra Moschea molto bella, sto parlando di Aya Sophia (20 TL), questa si trova di fronte alla Mosche Blu e si presenta con colori rosei, peccato per la fila che fa perdere tanto tempo, ma se siete venuti ad Istanbul non potete perdervela. Purtroppo all’interno non sono permesse le foto ma la magnificenza di questo edificio è davvero indescrivibile. Usciti dalla Moschea abbiamo visitato la Cisterna Basilica (10 TL) caratterizzata da un architettura davvero interessante formata da numerose colonne e dalla “testa di Medusa” usata come base di una delle colonne. Questa Cisterna è risultata essere la più grande conservata ad Istanbul. Dopo aver pranzato con la Pide (pizza ottomana a base di carne), ci siamo diretti al mercato delle spezie dove è possibile “annusare” tutte le spezie del mondo; i mercanti cercano in tutti i modi di convincerti ad acquistare qualsiasi cosa, fate attenzione agli stand troppo commerciali che vendono prodotti non originali. Nel pomeriggio inoltrato abbiamo raggiunto tra vicoli non proprio turistici e senza non poche fatiche, la meravigliosa Moschea del Solimano che domina tutta Istanbul con i 4 minareti che a cadenza regolare diffondono le litanie dell’Himam al richiamo alla preghiera; questa Moschea è la più grande della città, ha una cupola alta 58 metri ed un parco antistante dove è presente il cimitero che conserva le spoglie del Sultano. Stanchissimi da una giornata piena di escursioni, abbiamo terminato la serata in uno degli Hammam più antichi della città, l’Hamami Sulheimani (35 € tutto compreso). Tornati in albergo abbiamo cenato al ristorante “Ozler” che ci ha deliziati con piatti di pesce e di kebab accompagnati da cous cous e pita. La serata si è conclusa sul lungo porto di Istanbul dove è possibile osservare un mercato del pesce tutto particolare, da una parte ci sono i pescatori che vendono il pescato (tipo sardine) al venditore ambulante che a sua volta griglia il pesce e lo serve (per lo più in panini) agli avventori che ne facciano richieste, davvero molto caratteristico. Non sono mancate le foto di Istanbul by night che merita assolutamente di essere ammirata.

6/6 - Giornata dedicata quasi per intero alla crociera sul Bosforo (10 € cad.) che con 4h di navigazione permette di ammirare tutte le bellezze presenti dal Corno d’Oro fin quasi alla foce nel Mar Nero. Abbiamo fotografato il Palazzo Dolmabace, attraversato il quartiere di Besiktas, visto la Torre Galata ed un numero imprecisato di Moschee. La nostra crociere ha avuto anche la lieta visita di alcuni delfini che hanno giocato con le onde della nostra barca per tutto il viaggio del ritorno. Al rientro ad Istanbul abbiamo pranzato con il classico kebab al pollo con annessa montagna di patate fritte. Nel pomeriggio abbiamo acquistato tantissimi dolciumi da “Hafiz Mustafa”, nota pasticceria turca che ha prezzi davvero molto concorrenziali e soprattutto prepara le confezioni per il viaggio in aereo. La pasticceria si trova davanti alla stazione ferroviaria di Sirkeci, non fatevi fermare dalla folla del negozio, i ragazzi che lavorano all’interno sono velocissimi nel servire i clienti. La nostra serata si è conclusa in un ristorate posto sotto il ponte di Galata dove abbiamo potuto assaggiare molti piatti della tradizione turca tra cui le Kofte (polpette di carne) accompagnate da riso e bourgour.

7/6 - Il nostro viaggio ad Istanbul si è concluso, ci rimane un po’ di amaro in bocca perché questa città ci ha davvero colpito sotto tanti punti di vista; abbiamo assistito quotidianamente ad un miscuglio di idee e forme di partecipazioni religiosi forse lontane da noi ma così attuali in questa città che alle volte ci hanno messo quasi soggezione. Non ci aspettavamo una città così tanto proiettata ad occidente ma che racchiude in se tanti aspetti medio-orientali senza però intaccare le caratteristiche di vita sociale del singolo individuo.

Il confine invisibile tra Asia ed Europa passa da questa splendida città, culla di varie contraddizioni capace di trasmettere moltissime emozioni


giovedì 5 gennaio 2012

Capodanno a Barcellona, in compagnia di Gaudì

Come ormai accade da 5 anni a questa parte io e la mia dolce metà abbiamo voluto trascorrere il capodanno fuori dai confini nazionali; quest’anno la scelta è andata su Barcellona, stupenda città della Catalunia. Come ogni viaggio che si rispetti prenotiamo un volo a buon mercato e in questo la compagnia Ryanair ci propone ottime alternative sia per gli orari che per il prezzo. Purtroppo però a conti fatti si rivelerà davvero poco professionale per gestione dei passeggeri e puntualità. Altro passo importante è la scelta dell’hotel, ed è qui che entra in scena mia moglie che spulcia a dovere ogni forum per scegliere al meglio l’alloggio; dopo estenuanti ricerche decidiamo di prenotare l’hotel Vilamarì****, nei pressi di Plaça de Espanya. La posizione dell’hotel è ottimale, nelle vicinanze ci sono numerosi ristorante e il famoso Centro Commerciale “Las Arenas” dove poter soddisfare ogni esigenza e non ultimo 2 linee della metro che in meno di 2/3 fermate ti portano nel cuore della città (per gli spostamenti abbiamo acquistato il T10 che consente di usufruire di 10 corse delle metro). Senza dilungarmi troppo sull’hotel voglio solo sottolineare la pulizia perfetta delle stanze, il frigobar e wifi gratuito ed infine la cordialità del personale. Il nostro tour catalano inizia con una cena da Mussol, buonissimo ristorante che propone piatti tipici spagnoli; dopo aver gustato la carne e varie tapas andiamo a letto a recuperare un volo non troppo tranquillo.
E’ il 31 dicembre, la città si prepara a festeggiare il 2012 e noi con essa, la nostra prima tappa è las ramblas ed il mercato della baqueria dove capiamo subito che è necessario avere gli occhi aperti per evitare qualche dispiacere (i borseggiatori sono dappertutto ma c’è tanta polizia in Giro). Lasciato il mercato proseguiamo la passeggiata sulla Ramblas fino ad arrivare alla colonna di Cristoforo Colombo che indica l’inizio dello splendido lungomare catalano. A piedi arriviamo a Barceloneta (la spiaggia dei catalani) per poi dirigerci per pranzo al Parc de la Ciudadella. Dopo esserci riposati proseguiamo il nostro tour con la visita del Barrio Gotic, antico quartiere di Barcellona, dove si respira l’aria di un tempo con botteghe e chiese che rendono questo posto ancor più caratteristico. Avendo acquistato su internet la Articket (25 € cad.) che ti permette di visitare 7 musei della città decidiamo di vedere il museo di Picasso che a dirla tutta ci ha un po’ delusi per la pochezza delle opere esposte. Ormai è tempo di rientrare in hotel per prepararsi al cenone e poi alla festa in piazza Catalunia. Per cena abbiamo prenotato da Dim Sum Wok che offriva un menu di pesce fresco cucinato al momento a prezzi davvero concorrenziali. Contenti e sazi dal cenone ci dirigiamo a Plaça de la Catalunia per festeggiare il nuovo anno. La piazza era stracolma di persone ma con nostra grande sorpresa non è stato organizzato alcuno spettacolo pirotecnico (sarà forse la crisi economica!!?? Mah). Avendo fatto tardi la sera precedente il primo dell’anno è all’insegna del sonno, tant’è che ci svegliamo quando ormai è ora di pranzo e proprio per questo decidiamo di andare al Mare Magnum, grosso centro commerciale costruito sul lungomare di Barcellona. Dopo aver messo sotto i denti qualcosa, ci siamo diretti al famoso acquario che ospita uno degli squali in cattività più grande al modo. Abbiamo acquistato i biglietti su internet (30 €) consicchè da evitare l’enorme fila all’ingresso. Lo spettacolo è assicurato ed il prezzo del biglietto li vale tutti; l’attrazione principale, lo squalo toro, lungo quasi 5 metri, osserva noi turisti incuriosito ed è molto bello ammirarlo nel tunnel trasparente. Nel pomeriggio visitiamo il Macba (museo d’arte contemporanea) per poi andare a ricaricarsi in hotel. Con mia moglie decidiamo che è tempo di provare queste famose tapas e il personale dell’hotel ci consiglia la catena di ristoranti Tapa Tapa, mai scelta fu più azzeccata. Il locale è bello ed accogliente ed il cibo è davvero molto invitante.
Ma non si può visitare Barcellona senza aver visto le opere “fantasiose” di Gaudì... con il nostro abbonamento visitiamo Casa Milà (o La Pedrera come la chiamano in città), molto interessati sono gli interni della casa, ma soprattutto bisogna soffermarsi sulla terrazza dove è possibile ammirare le strane forme dei comignoli. Su Passeig de Gracia è possibile ammirare anche l’altra opera del maestro Gaudì, cioè Casa Batlò. Per gli amanti dello shopping questa enorme strada ospita i negozi delle più importati griffe di moda. Nuovo giorno e nuovo itinerario, questa volta tocca a Parc Guell, altra stravaganza di Gaudì che su commissione di Guell ha realizzato questo Parco dalle caratteristiche architettoniche difficili da descrivere. Il pezzo forte è il famoso Gecho che domina l’ingresso del parco, senza dimenticare la terrazza che domina l’intera città. Nel pomeriggio visitiamo il museo nazionale (Mnac) per poi andare a goderci l’ennesima cena spagnola a base di paella, sangria e soprattutto crema catalana.
Ultimo giorno a Barcellona, la tentazione di andare a visitare il Camp Nou è tanta, ma non riesco a convincere mia moglie d optiamo per la visita allo stupendo quartiere del Monjuic dove tra l’altro, oltre a passeggiare per gli stupendi giardini che avvolgono il quartiere, visitiamo un interessantissimo museo dedicato Mirò. I giorni sono trascorsi troppo veloci, questo forse vuol dire che siamo stati davvero molto bene in questa città che in certi aspetti si avvicina a quella mia di origine … cioè Napoli. Gli spagnoli si sono riconfermati (ndr come a Madrid) un popolo davvero spontaneo e gentile; sicuramente in futuro sarà una città che vorremmo rivedere.
Per approfondimenti, come al solito, sono a vostra disposizione.