venerdì 8 giugno 2012

Istanbul, una città tra oriente ed occidente

In passato non avremmo mai preso in considerazione come meta per i nostri viaggi la città di Istanbul, forse influenzati anche dai recenti attentati, ma poi abbiamo sentito sempre più spesso parlare positivamente di questa città (nel 2010 è stata capitale mondiale della cultura) al punto che ha alimentato sempre più la nostra curiosità, tant’è che per il ponte del 2 giugno abbiamo prenotato 5 giorni nel pieno centro storico di Istanbul.

L’hotel Raymond**** si trova nel quartiere Sirkeci (Sulthanamet), in posizione strategica rispetto a tutte le attrazione da visitare; ottimo per qualità e prezzo, l’hotel si presenta molto pulito ed il personale è sempre a disposizione per qualsiasi esigenza venga richiesta, forse l’unica nota stonata è la dimensione della camera un po’ troppo risicata ma essenziale. Con la compagnia Blue-panorama siamo atterrati all’aeroporto SAW che dista circa 70 km dal centro di Istanbul, qui ci attendeva il transfert prenotato su internet (10 € cad.) che in meno di 1h ci ha portati davanti al nostro hotel.

3/6 - Abbiamo subito iniziato a familiarizzare con la città, visitando la stazione di Sirkeci dove arrivava il famoso treno Orient Express per poi proseguire con una bella passeggiata lungo il Bosforo che ci ha portati a visitare la Nuova Moschea (ovviamente rispettando le rigide tradizioni musulmane) e il mercato del pesce. Dopo aver assaggiano un po’ di cibo da strada (gelato e pannocchie arrostite), abbiamo attraversato a piedi il ponte di Galata che divide la parte europea da quella asiatica. Dopo aver cambiato un po’ di soldi in Lire Turche (cambio 2,3 TL -> 1 €) ci siamo diretti sulla strada commerciale di Istiklal Caddesi dove si trovano un’infinità di negozi e ristoranti per tutti i gusti e da dove è possibile prendere un tram old-style che porta comodamente ad una delle piazze più famose di Istanbul, cioè piazza Taksim. La gente è tanta, a tutte le ore le strade brulicano di persone che passeggiano, vendono oggetti di ogni tipo o semplicemente intrattengono i turisti presenti (pochi italiani). Dopo aver passeggiato in lungo ed in largo per il corso principale, ci addentriamo in uno dei vicoli laterali per cercare un posto dove cenare; qui c’è l’imbarazzo della scelta, i “butta dentro” dei vari locali alle volte sembreranno un po’ troppo invadenti, ma fa parte del folklore locale. Devo dire che i prezzi sono davvero molto bassi rispetto a quelli italiani, basti pensare che una cena di pesce (orate) alla griglia con contorno ci è costata 50 TL (circa 25 €) in due. Ogni pranzo o cena che abbiamo consumato nei vari ristoranti del posto si è conclusa con una bella tazza di the alla mela, tipico di Istanbul. Rientrando in hotel ci siamo fermati ad ammirare la Torre di Galata, monumento con caratteristiche tipicamente genovesi, che serviva ad avvistare i nemici che entravano nella baia di Istanbul.

4/6 - Il giorno successivo abbiamo iniziato il tour della vera Istanbul, visitando il Palazzo Topkapi (25 TL) con il suo Harem (15 TL), dove vi risiedeva il Sultano ottomano; forse il costo del biglietto è un po’ caro ma posso certificare che ne vale davvero la pena. Per visitare l’intero complesso servono almeno 5/6h. Da non perdere assolutamente il diamante da 86 carati, presente all’interno di una delle stanze private del Sultano; una menzione particolare sicuramente va alla veduta panoramica sul Bosforo e alle stanze dell’harem che trasmettono un fascino particolare. Dopo un veloce kebab al pollo (4 TL) siamo entrati ed abbiamo ammirato la splendida Moschea Blu, simbolo indiscusso della città turca; i suoi interni sono tutti caratterizzati da piastrelle di colore blu e presenta un’infrastruttura davvero imponente. Subito balza agli occhi la divisione tra uomini e donne che pregano in sezioni separate (per noi turisti è obbligatorio un abbigliamento consono ed evitare abiti succinti). Usciti dalla Moschea abbiamo passeggiato lungo il viale dell’Ippodromo, dove è possibile ammirare gli obelischi, per poi andare a prendere il tram T1 (ticket 2,5 TL) che ci ha condotti al Grand Bazar dove ci siamo divertiti ad acquistare merce di ogni tipo e contrattare con i mercanti, ma attenti alle piccole truffe. Stanchi della giornata ci siamo dedicati una bella cena da “Pub Salute” che con 60 TL ci ha servito del pesce degno di un “Sultano”.

5/6 - La nostra giornata inizia con la visita ad un’altra Moschea molto bella, sto parlando di Aya Sophia (20 TL), questa si trova di fronte alla Mosche Blu e si presenta con colori rosei, peccato per la fila che fa perdere tanto tempo, ma se siete venuti ad Istanbul non potete perdervela. Purtroppo all’interno non sono permesse le foto ma la magnificenza di questo edificio è davvero indescrivibile. Usciti dalla Moschea abbiamo visitato la Cisterna Basilica (10 TL) caratterizzata da un architettura davvero interessante formata da numerose colonne e dalla “testa di Medusa” usata come base di una delle colonne. Questa Cisterna è risultata essere la più grande conservata ad Istanbul. Dopo aver pranzato con la Pide (pizza ottomana a base di carne), ci siamo diretti al mercato delle spezie dove è possibile “annusare” tutte le spezie del mondo; i mercanti cercano in tutti i modi di convincerti ad acquistare qualsiasi cosa, fate attenzione agli stand troppo commerciali che vendono prodotti non originali. Nel pomeriggio inoltrato abbiamo raggiunto tra vicoli non proprio turistici e senza non poche fatiche, la meravigliosa Moschea del Solimano che domina tutta Istanbul con i 4 minareti che a cadenza regolare diffondono le litanie dell’Himam al richiamo alla preghiera; questa Moschea è la più grande della città, ha una cupola alta 58 metri ed un parco antistante dove è presente il cimitero che conserva le spoglie del Sultano. Stanchissimi da una giornata piena di escursioni, abbiamo terminato la serata in uno degli Hammam più antichi della città, l’Hamami Sulheimani (35 € tutto compreso). Tornati in albergo abbiamo cenato al ristorante “Ozler” che ci ha deliziati con piatti di pesce e di kebab accompagnati da cous cous e pita. La serata si è conclusa sul lungo porto di Istanbul dove è possibile osservare un mercato del pesce tutto particolare, da una parte ci sono i pescatori che vendono il pescato (tipo sardine) al venditore ambulante che a sua volta griglia il pesce e lo serve (per lo più in panini) agli avventori che ne facciano richieste, davvero molto caratteristico. Non sono mancate le foto di Istanbul by night che merita assolutamente di essere ammirata.

6/6 - Giornata dedicata quasi per intero alla crociera sul Bosforo (10 € cad.) che con 4h di navigazione permette di ammirare tutte le bellezze presenti dal Corno d’Oro fin quasi alla foce nel Mar Nero. Abbiamo fotografato il Palazzo Dolmabace, attraversato il quartiere di Besiktas, visto la Torre Galata ed un numero imprecisato di Moschee. La nostra crociere ha avuto anche la lieta visita di alcuni delfini che hanno giocato con le onde della nostra barca per tutto il viaggio del ritorno. Al rientro ad Istanbul abbiamo pranzato con il classico kebab al pollo con annessa montagna di patate fritte. Nel pomeriggio abbiamo acquistato tantissimi dolciumi da “Hafiz Mustafa”, nota pasticceria turca che ha prezzi davvero molto concorrenziali e soprattutto prepara le confezioni per il viaggio in aereo. La pasticceria si trova davanti alla stazione ferroviaria di Sirkeci, non fatevi fermare dalla folla del negozio, i ragazzi che lavorano all’interno sono velocissimi nel servire i clienti. La nostra serata si è conclusa in un ristorate posto sotto il ponte di Galata dove abbiamo potuto assaggiare molti piatti della tradizione turca tra cui le Kofte (polpette di carne) accompagnate da riso e bourgour.

7/6 - Il nostro viaggio ad Istanbul si è concluso, ci rimane un po’ di amaro in bocca perché questa città ci ha davvero colpito sotto tanti punti di vista; abbiamo assistito quotidianamente ad un miscuglio di idee e forme di partecipazioni religiosi forse lontane da noi ma così attuali in questa città che alle volte ci hanno messo quasi soggezione. Non ci aspettavamo una città così tanto proiettata ad occidente ma che racchiude in se tanti aspetti medio-orientali senza però intaccare le caratteristiche di vita sociale del singolo individuo.

Il confine invisibile tra Asia ed Europa passa da questa splendida città, culla di varie contraddizioni capace di trasmettere moltissime emozioni


giovedì 5 gennaio 2012

Capodanno a Barcellona, in compagnia di Gaudì

Come ormai accade da 5 anni a questa parte io e la mia dolce metà abbiamo voluto trascorrere il capodanno fuori dai confini nazionali; quest’anno la scelta è andata su Barcellona, stupenda città della Catalunia. Come ogni viaggio che si rispetti prenotiamo un volo a buon mercato e in questo la compagnia Ryanair ci propone ottime alternative sia per gli orari che per il prezzo. Purtroppo però a conti fatti si rivelerà davvero poco professionale per gestione dei passeggeri e puntualità. Altro passo importante è la scelta dell’hotel, ed è qui che entra in scena mia moglie che spulcia a dovere ogni forum per scegliere al meglio l’alloggio; dopo estenuanti ricerche decidiamo di prenotare l’hotel Vilamarì****, nei pressi di Plaça de Espanya. La posizione dell’hotel è ottimale, nelle vicinanze ci sono numerosi ristorante e il famoso Centro Commerciale “Las Arenas” dove poter soddisfare ogni esigenza e non ultimo 2 linee della metro che in meno di 2/3 fermate ti portano nel cuore della città (per gli spostamenti abbiamo acquistato il T10 che consente di usufruire di 10 corse delle metro). Senza dilungarmi troppo sull’hotel voglio solo sottolineare la pulizia perfetta delle stanze, il frigobar e wifi gratuito ed infine la cordialità del personale. Il nostro tour catalano inizia con una cena da Mussol, buonissimo ristorante che propone piatti tipici spagnoli; dopo aver gustato la carne e varie tapas andiamo a letto a recuperare un volo non troppo tranquillo.
E’ il 31 dicembre, la città si prepara a festeggiare il 2012 e noi con essa, la nostra prima tappa è las ramblas ed il mercato della baqueria dove capiamo subito che è necessario avere gli occhi aperti per evitare qualche dispiacere (i borseggiatori sono dappertutto ma c’è tanta polizia in Giro). Lasciato il mercato proseguiamo la passeggiata sulla Ramblas fino ad arrivare alla colonna di Cristoforo Colombo che indica l’inizio dello splendido lungomare catalano. A piedi arriviamo a Barceloneta (la spiaggia dei catalani) per poi dirigerci per pranzo al Parc de la Ciudadella. Dopo esserci riposati proseguiamo il nostro tour con la visita del Barrio Gotic, antico quartiere di Barcellona, dove si respira l’aria di un tempo con botteghe e chiese che rendono questo posto ancor più caratteristico. Avendo acquistato su internet la Articket (25 € cad.) che ti permette di visitare 7 musei della città decidiamo di vedere il museo di Picasso che a dirla tutta ci ha un po’ delusi per la pochezza delle opere esposte. Ormai è tempo di rientrare in hotel per prepararsi al cenone e poi alla festa in piazza Catalunia. Per cena abbiamo prenotato da Dim Sum Wok che offriva un menu di pesce fresco cucinato al momento a prezzi davvero concorrenziali. Contenti e sazi dal cenone ci dirigiamo a Plaça de la Catalunia per festeggiare il nuovo anno. La piazza era stracolma di persone ma con nostra grande sorpresa non è stato organizzato alcuno spettacolo pirotecnico (sarà forse la crisi economica!!?? Mah). Avendo fatto tardi la sera precedente il primo dell’anno è all’insegna del sonno, tant’è che ci svegliamo quando ormai è ora di pranzo e proprio per questo decidiamo di andare al Mare Magnum, grosso centro commerciale costruito sul lungomare di Barcellona. Dopo aver messo sotto i denti qualcosa, ci siamo diretti al famoso acquario che ospita uno degli squali in cattività più grande al modo. Abbiamo acquistato i biglietti su internet (30 €) consicchè da evitare l’enorme fila all’ingresso. Lo spettacolo è assicurato ed il prezzo del biglietto li vale tutti; l’attrazione principale, lo squalo toro, lungo quasi 5 metri, osserva noi turisti incuriosito ed è molto bello ammirarlo nel tunnel trasparente. Nel pomeriggio visitiamo il Macba (museo d’arte contemporanea) per poi andare a ricaricarsi in hotel. Con mia moglie decidiamo che è tempo di provare queste famose tapas e il personale dell’hotel ci consiglia la catena di ristoranti Tapa Tapa, mai scelta fu più azzeccata. Il locale è bello ed accogliente ed il cibo è davvero molto invitante.
Ma non si può visitare Barcellona senza aver visto le opere “fantasiose” di Gaudì... con il nostro abbonamento visitiamo Casa Milà (o La Pedrera come la chiamano in città), molto interessati sono gli interni della casa, ma soprattutto bisogna soffermarsi sulla terrazza dove è possibile ammirare le strane forme dei comignoli. Su Passeig de Gracia è possibile ammirare anche l’altra opera del maestro Gaudì, cioè Casa Batlò. Per gli amanti dello shopping questa enorme strada ospita i negozi delle più importati griffe di moda. Nuovo giorno e nuovo itinerario, questa volta tocca a Parc Guell, altra stravaganza di Gaudì che su commissione di Guell ha realizzato questo Parco dalle caratteristiche architettoniche difficili da descrivere. Il pezzo forte è il famoso Gecho che domina l’ingresso del parco, senza dimenticare la terrazza che domina l’intera città. Nel pomeriggio visitiamo il museo nazionale (Mnac) per poi andare a goderci l’ennesima cena spagnola a base di paella, sangria e soprattutto crema catalana.
Ultimo giorno a Barcellona, la tentazione di andare a visitare il Camp Nou è tanta, ma non riesco a convincere mia moglie d optiamo per la visita allo stupendo quartiere del Monjuic dove tra l’altro, oltre a passeggiare per gli stupendi giardini che avvolgono il quartiere, visitiamo un interessantissimo museo dedicato Mirò. I giorni sono trascorsi troppo veloci, questo forse vuol dire che siamo stati davvero molto bene in questa città che in certi aspetti si avvicina a quella mia di origine … cioè Napoli. Gli spagnoli si sono riconfermati (ndr come a Madrid) un popolo davvero spontaneo e gentile; sicuramente in futuro sarà una città che vorremmo rivedere.
Per approfondimenti, come al solito, sono a vostra disposizione.

lunedì 12 dicembre 2011

Parigi in pillole

Siamo tornati da uno splendido ponte dell’Immacolata trascorso in una Parigi vestita già con tutte le luci natalizie. In questo racconto non voglio annoiarvi con le solite descrizioni dei luoghi visitati perché è stato già scritto tutto sulla Ville Lumiere, bensì il mio racconto vuole essere un piccolo manuale d’uso di una città alle volte difficile da gestire. Abbiamo approfittato di una bella offerta di Easyjet che con poco meno di 150 € in due (compreso di n. 1 bagaglio) ci ha portato da Roma FCO a Paris Orly.  Da qui con il trenino Orlyval e poi la RER B ( € 10,80) siamo arrivati in 30 minuti a Gare du Nord dove abbiamo preso la metro che ci avrebbe portato in Hotel. Per l’hotel mia moglie non ha voluto sentire ragioni e complice alcune esperienze negative dei 3 stelle in Europa abbiamo preferito optare per un 4 stelle in zona Montmatre. L’hotel Carlton l’abbiamo acquistato tramite il sito Olohotel.com per la modica cifra di 300 € per tre notti (compresa una super/mega colazione che tutte le mattine ci allietava le giornate). Devo dire che questo hotel potrebbe essere considerato un buon 3 stelle italiano, pulito, insonorizzato ma nulla più; il personale è molto cortese e poi è impagabile la vista sul Sacre Coeur (da provare l’ebbrezza del Roof-Garden al nono piano dove è possibile vedere tutta Parigi e scattare foto meravigliose); non può mancare il collegamento wifi gratuito nella hall. Il nostro hotel si trova in una posizione davvero strategica con 3 linee metro che attraversano il quartiere che in meno di 20 minuti ti portano in pieno centro. Arrivati ad ora di pranzo ci siamo fiondati alla brasserie dietro l’angolo dove abbiamo gustato la nostra prima baguette farcita. Un po’ di spesa al Carrefur presente a due metri dall’hotel e poi pronti per iniziare il nostro tour parigino. Piccola premessa, dall’Italia abbiamo acquistato su internet i biglietti sia del Museo d’Orsay (€ 9.50) sia quelli per il Bateaux Mouches (€ 8.00) memori del fatto che 7 anni fa le file interminabile di queste 2 attrazioni ci fecero desistere dalla visita. Purtroppo, mio malgrado ho visto sfumato il vantaggio quando, arrivato agli ingressi di queste 2 attrazioni, mi sono reso conto che la crisi economica è arrivata anche in Francia e che praticamente c’era da attendere pochi minuti per gli ingressi, giusto il tempo della sicurezza al metal detector e si era pronti ad iniziare la visita. Devo dire che il museo d’Orsay merita assolutamente una visita, mentre per il giro in battello sulla Senna è un po’ troppo monotona ma ha comunque un aspetto molto romantico. Per muoverci a Parigi abbiamo acquistato 2 carnet di biglietti (12 € cad.) per la metro che ci hanno permesso di gestire i nostri spostamenti al meglio. Durante questa visita abbiamo apprezzato gli addobbi e le luci natalizie ovunque, dai monumenti ai negozi. Meraviglioso il Trocadero dove è stato installato un mercatino di natale ai piedi della Tour Eiffel che la sera luccica ed illumina il “villaggio natalizio”. Stand gastronomici di ogni parte d’Europa allietano le serate dei turisti (pochi) accorsi per ammirare lo spettacolo parigino. Profumi vari si mescolano per le vie di Parigi ma quelli più forti sono la cannella e il vin brulè che la fanno da padrone e per un attimo crediamo di essere in uno di quei mercatini tipici del Trentino. La Gallerie de la Fayette è tutto tempestata di luci, all’interno i francesi corrono frenetici alla ricerca degli ultimi regali, bellissimo è l’albero di natale installato al centro del megastrore. Dopo aver fatto il nostro primo giro turistico, complice la pioggia, ci dirigiamo verso la zona di Saint Germaine de Pres dove visitiamo l’omonima chiesa per poi spostarci verso Saint Suplice per rivivere alcuni aspetti del “Il Codice da Vinci”. La fame incombe e grazie a qualche segnalazione di google.fr troviamo in zona il ristorante belga “Leon de Bruxelles” dove gustiamo un intero menù a base di moules (cozze) cucinate in mille modi per una spesa totale di 45 € in due (una raccomandazione per l’ordine dell’acqua, chiedere sempre l’eau en caraffe che è gratis altrimenti vi chiederanno non meno di 5 € per mezzo litro d’acqua). Il giorno seguente è caratterizzato, come detto in precedenza, dalla visita al museo e al Bateaux Mouche. Nel tardo pomeriggio dopo aver assaggiato la mitica crepes francese passeggiamo per i giardini di Tuilleries e senza accorgerci della distanza percorsa abbiamo attraversato il Louvre, Place de la Concorde e parte degli Champs Elisée fino ad arrivare al ponte de l’Alma. Ci ha colpito molto il mercatino di natale presente sui Campi Elisi, che oltre alle tipiche luminarie natalizie ha riservato ai visitatori tutti stand con prodotti tipici natalizi che hanno reso la nostra passeggiata ancor più gradevole. Stanchissimi siamo rientrati in zona Montmatre per andare a provare la tipica bourgougne francese; a Pigalle abbiamo scelto uno dei ristoranti più famosi della zona, sto parlando de “Le Refuge des Fondus” dove abbiamo gustato una buonissima carne accompagnata dalle salse tipiche francesi. Se andate in questo locale dimenticatevi il tavolo riservato o un bicchiere in cui bere quello che si è ordinato, qui tutto funziona “alla buona”, basti pensare che ci si siede su panche in compagnia di sconosciuti e si beve da un biberon (troppo forte), il costo è fisso e si aggira sui 20 € cad. La mattina successiva siamo andati a visitare Notre Dame e l’Ile de la Citè, quest’ultimo davvero un quartiere molto caratteristico e poco frequentato dal turismo di massa; botteghe particolari e persone “sui generis” animano le vie di questa zona parigina. Per pranzo abbiamo optato per una soluzione molto turistica, siamo andati al quartiere latino dove sono presenti un miliardo di ristorante con menu turistici, il più caratteristico ci è sembrato “L’Auberge de St. Saverin” dove abbiamo mangiato un menu tipico francese. Il pomeriggio è trascorso alla scoperta degli angoli più nascosti del quartiere universitario di Parigi. Per cena siamo andati vicino al nostro hotel in un local food chiamato “Bit Buger” (fermata Anvers) dove velocemente abbiamo mangiato un panino accompagnato da una montagna di patatine fritte. Siamo arrivati all’ultimo giorno della nostra breve ma intensa visita di Parigi, non può mancare il classico giro di Montmatre e del Sacre Coeur (stupendo); abbiamo provato anche la funicolare che in meno di 1 minuto ci ha portato fin su in cima da dove si ammira l’intere metropoli francese. A conclusione del nostro tour abbiamo visitato Pigalle e il famoso Moulin Rouge, mentre il nostro ultimo pranzo l’abbiamo fatto da “Buffalo Grill”, una catena di ristoranti presenti in tutta Parigi che propone per lo più menu di carne con rapporto qualità/prezzo davvero molto buona. Andiamo via da Parigi consapevoli del fatto di aver vissuto un ponte dell’immacolata all’insegna del NATALE allo stato puro e spero presto di ritornare nella capitale francese magari con qualche grado atmosferico in più. Per ulteriori informazione potete contattarmi al mio indirizzo e-mail.

martedì 19 luglio 2011

New York, spicchi della Grande Mela

Finalmente il viaggio dei nostri sogni si è avverato, era stato rimandato anche durante la scelta della nostra luna di miele, ma alla fine New York City è diventata realtà. Troppe volte abbiamo immaginato questa città, vista e rivista in mille film e presa ad esempio per qualsiasi cosa accadesse nel mondo. Oggi siamo qui in mezzo a Times Square, la piazza più famosa e più conosciuta dell’universo turistico e non solo. Con questo nostro racconto vogliamo trasmette e condividere pezzi della Grande Mela che hanno reso celebre questa città. Tutto è iniziato il giorno di San Valentino quando con mia moglie navigando su internet ci è apparso l’ennesimo pop-up con l’immagine della Statua della Libertà; in una frazione di secondo i nostri sguardi si sono incrociati e con un sorriso abbiamo capito che era giunto il momento di attraversare l’Atlantico per visitare finalmente “il centro del mondo”. Dopo aver approfondito una serie di offerte proposte da vari tour operator, la nostra scelta è caduta su Expedia; qui abbiamo praticamente prenotato tutto, dall’aereo (Alitalia/Virgin con scalo a Londra), all’albergo 4 stelle in zona Down Town – Wall Street (scelto da mia moglie per i giudizi lasciati da altri turisti), in più abbiamo anche acquistato la New York City Pass (54 € cad.) e il transfert da e per l’aeroporto JFK (13 € a tratta cad.). I mesi che ci separavano dalla partenza sembravano infiniti, ma poi finalmente è arrivato il 28 giugno 2011 e dal Gate di Fiumicino è iniziato a lampeggiare la nostra destinazione. L’entusiasmo è alle stelle nonostante ci aspettino 15 ore tra volo e scalo prima di arrivare a destinazione. Il volo Alitalia arriva a Londra Heathrow con circa un’ora di ritardo causa maltempo… ci tocca fare la nostra prima corsetta verso il cambio del terminal (dal T4 al T3) per poter prendere la coincidenza gestita dalla Virgin Atlantic. Con il fiatone, fortunatamente arriviamo in tempo all’imbarco del nostro Airbus 340. A bordo facciamo conoscenza con una famiglia americana di Long Island che per tutto il viaggio ci dà delle dritte da prendere in considerazione per il nostro soggiorno nella Grande Mela. Il fuso orario si fa sentire ma all’appello mancano ancora gli estenuanti controlli doganali e poi finalmente possiamo dire di essere sul suolo americano. Il nostro shuttle prenotato su Expedia ci conduce in circa 45 minuti davanti al nostro hotel dove ci accolgono in maniera impeccabile i receptionist che ci descrivono brevemente tutti i servizi dell’Hotel (pulitissimo e con camera immensa) tra cui il frigo bar gratuito per gli snack e le bevande analcoliche e il wifi in camera, mentre per la colazione mattutina ci indicano alcuni bar nei pressi dell’hotel tra cui anche il famoso Dunkin Donuts (quello delle ciambelle di Homer Simpsons). L’ora locale segna le 23 (in Italia sono le 5 del mattino successivo), siamo svegli da circa 23 ore consecutive, il nostro bioritmo ha bisogno di ricaricarsi ed adattarsi a questa nuova situazione; in questo ci facciamo aiutare dalla nostra inseparabile melatonina (durante il nostro viaggio di nozze in Cina non ha sbagliato un colpo) che ci manda nelle bracce di Morfeo in meno di un ora.

1° Giorno

Per la troppa stanchezza la sera precedente non avevamo notato l’eleganza e l’High-tech del nostro albergo; tutto si comanda da una console presente accanto al letto (King Size); siamo sempre più convinti che la scelta fatta per l’hotel è stata ottima, è quello che tutti noi turisti speriamo di trovare a destinazione

Il nostro primo tour inizia con un giro del nostro quartiere, cioè Wall Street, visitiamo il sito del World Trade Center che attualmente presenta molti cantieri aperti ma il grattacielo che andrà a sostituire le torri gemelle è a buon punto, qui gli operai lavorano incessantemente, anche di domenica. Proseguiamo con la visita alla Borsa con il suo simbolo, il toro, facciamo qualche foto alla Federal Reserve ed entriamo nelle chiese di St. Peter Church e Trinity Church. In tarda mattinata ci dirigiamo verso Battery Park, dove ritiriamo i nostri New York City Pass, precedentemente acquistati su Expedia, questi coupon ci permetteranno di vivere al meglio alcune delle maggiori attrazioni presenti in città senza l’ansia delle code, in quanto i possessori di questa sorta di abbonamento hanno una corsia preferenziale per gli ingressi. Dopo aver ritirato i voucher ci soffermiamo ad ammirare la Statua della Libertà che è possibile scorgere dal molo di Battery Park. Ormai è ora di pranzo, ci aspetta il nostro primo pasto americano, la guida consiglia il Pier 17 dove sono presenti numerosi ristoranti di ogni parte del mondo e le immancabili botteghe per lo shopping; ci convince “Lisa’s Pizzeria” (metro Fulton) che ci prepara 2 ottimi cheese burger con una montagna di french fries (patatine fritte), il tutto per la modica cifra di 15 € (mi raccomando lasciate sempre una piccola mancia ai camerieri in quanto la maggior parte guadagna dalle mance e non dal salario). Superato l’impatto con il primo pasto americano, facciamo l’abbonamento alla Subway per una settimana (20 €) e ci dirigiamo all’Empire State Building dove utilizziamo il primo ticket presente nella nostra NY City Pass. Dopo 86 piani fatti in meno di un minuto con un ascensore super sonico, usciamo in terrazza e davanti a noi ci appare un’indescrivibile vista a 360° della Grande Mela, scorgiamo alcuni dei punti più importanti di Manhattan come Central Park, Il Ponte di Brooklyn e Miss Liberty. Dopo aver scattato un’infinità di foto decidiamo di scendere perché ormai è ora di cena. Cosa c’è di meglio di un giro by night di Times Square… milioni di persone affollano la piazza, LED di ogni tipo illuminano la sera, impressionante la quantità di persone che si riversa tra la Broadway e la 42^ street. Qui decidiamo di cenare in una Steak House dove assaggiamo il famoso Ribs con salsa Barbeque (costolette di maiale), in due spediamo circa 35 $. Visitiamo gli store dei NY Yankees, M&M Store e l’NBA Store, poi, con tanta stanchezza andiamo a dormire, domani ci aspetta un’altra giornata carica di emozioni.


2° Giorno


Questa mattina è dedicata a Miss Liberty, con la nostra NY City Pass ci imbarchiamo (all’altezza della 42^ street west) sul traghetto della Circleline che, per circa 2 ore, ha circumnavigato l’isola di Manhattan, facendoci ammirare da vicino la statua della libertà, Ellis Island, il ponte di Verrazzano, il ponte di Brooklyn e una magnifica vista dello skyline di Downtown. A bordo il personale è molto cortese e all’occorrenza aiuta noi turisti per qualsiasi problema. Sbarcati dalla mini crociera ci dirigiamo verso la promenade del ponte di Brooklyn, qui ci aspettano due nostri amici in luna di miele. Percorriamo con molta tranquillità i 2,5 Km della passeggiata del ponte, facendo però molta attenzione ai ciclisti che sfrecciano da tutte le parti; raggiunto Brooklyn andiamo a scattare le foto notturne dello skyline di Manhattan con l’immancabile sagoma del ponte più famoso al mondo. Per cena decidiamo di andare ad assaggiare la famosissima pizza di Grimaldi’s; l’impatto con il ristorante è a dir poco catastrofico, ci saranno state almeno 200 m di fila (il locale è molto piccolo), però non ci scoraggiamo e ci facciamo “notare” dal proprietario Raffaele che parla molto bene l’italiano ed ama Roma. In meno di 5 minuti avevamo un tavolo pronto tutto per noi. Ordinate solo da mangiare e mai l’acqua in bottiglia perché molto costosa (5 $), bensì chiedete semplicemente acqua con ghiaccio, così sarà gratis. La pizza è stata molto gradevole, anche in considerazione del fatto che ci troviamo negli Stati Uniti e non si può pretendere la pizza napoletana (in 4 abbiamo speso 60 $). Foto di rito con Raffaele e via in metro di nuovo a Manhattan.


3° Giorno

Oggi è la giornata della famosa 5^ avenue e delle sue innumerevoli boutique griffate che a mia moglie non sono sfuggite, è praticamente entrata in ogni singolo negozio presente su questa strada; per citarne qualcuno abbiamo visitato Apple Store, Tiffany, Trump Tower Shopping Mall e FAO Swartz. Superata l’ansia da shopping visitiamo l’enorme cattedrale di St. Patrick e il Rockefeller Center, con l’NBC Studio e il Radio Music Hall. A pranzo decidiamo di fare un picnic a Central Park, acquistiamo il necessario in un negozio che a prima vista sembra non essere reale a NYC, sto parlano di Whole Food che mette a disposizione tutti cibi sani e prodotti biologici. A Central Park durante la nostra passeggiata abbiamo visitato anche il monumento dedicato a John Lennon in Strawberry Field. Nel pomeriggio finalmente arriva il momento della visita al MOMA. Questo museo forse è il più bello e completo che io abbia mai visto, sono presenti artisti del calibro di Picasso, Modigliani, Goguin, Mirò, Dalì, Wharloe e Van Gogh. Le opere presenti al MOMA sono quelle da sempre rappresentate in tutti i libri d’arte, come ad esempio il cielo stellato di Van Gogh oppure Marilyn Monroe dipinta da Andy Wharloe. Dopo esserci dati una rinfrescata in albergo, andiamo a cena da Dallas BBQ sulla 42^ Street (nei pressi di Times Square) dove assaggiamo dei piatti al Barbeque accompagnati dal pane al mais e dall’immancabile montagna di french fries, davvero unici (in 2 abbiamo speso 30 $). Il finale di serata è tutto dedicato a Times Square ed ai suoi scintillanti LED che illuminano la notte newyorkese

4° Giorno

Non poteva mancare un tour dei quartieri Little Italy e Chinatown, o meglio dovrei dire della “città” di Chinatown e della Mulberry Street unica “roccaforte” rimasta made in Italy esistente a Manhattan. E’ la dura realtà che abbiamo constatato con i nostri occhi, ormai la zona di Canal street parla quasi esclusivamente cinese (un po’ come è successo a Piazza Vittorio Emanuele a Roma), si vedono venditori ambulanti dappertutto, ristoranti che cucinano solo prodotti orientali e non manca qualche energumeno che tenta di vendere oggetti di dubbia fattura (come orologi, iphone e Ipad). Dopo un veloce giro della Pechino newyorkese ci siamo diretti in Mulbarry Street da dove inizia tutto un susseguirsi di tricolori nazionali che fanno da cornici a numerosi locali con
nomi che ricordano il Bel paese, per citarne qualcuno sicuramente quello che mi è rimasto più impresso è il “Caffè Napoli” dove abbiamo bevuto un ottimo espresso (3 $ cad.) che finalmente ha sostituito tutti quelle bevande americane che spacciano per caffè. Abbiamo fatto un giro per il quartiere, fermandoci di volta in volta con qualche ristoratore per scambiare qualche parola in italiano; dopo qualche foto davanti al locale dove sono state girate le scene de “I Soprano’s” (oggi purtroppo è stato chiuso per motivi sanitari), per pranzo ci siamo fermati da “Lombardi’s Pizzeria” altra istituzione della pizza napoletana sbarcata oltre oceano; se può interessare il ristorante si trova in Mott Street sempre nel quartiere di Little Italy, la margherita è buona ed i prezzi sono onesti (25 $ in due). Una breve passeggiata tra Soho e Tribeca e poi nel pomeriggio siamo andati a visitare il mitico Metropolitan Museum, inutile dire che è davvero maestoso e non basterebbero 3 giorni consecutivi per vederlo tutto. Infatti noi abbiamo deciso di visitare la parte Egizia ed ammirare le opere di Picasso, Modigliani, Monet e Renoir. Non perdetevi la terrazza panoramica su Central Park posta al 5° piano del museo, dove è possibile fare delle belle foto. Rientrando in Hotel ci siamo fermati ad ammirare la mitica Grand Central (con ben 131 binari), la stazione ferroviaria più importate di New York, da non perdere assolutamente l’atrio ed il piano ammezzato dove sono presenti moltissimi ristoranti.



5° Giorno

Stamattina ci siamo svegliati con qualche goccia di pioggia, poco male perché oggi andiamo a visitare un altro museo storico della Grande Mela, sto parlando del Guggenheim. Mi stupisce l’architettura di questo edificio, fatto a spirale che permette una più ordinata visita delle opere. Anche qui ammiriamo le opere di artisti celebri come Picasso e Monet. Nel pomeriggio andiamo a passeggiare sulla High-line, un giardino sospeso nel cuore del quartiere di Greenwich village, che è stato recentemente ristrutturato e trasformato in un percorso molto particolare che attira i turisti da tutto il mondo. Per cena non possiamo perdere l’occasione di andare ad assaggiare forse l’hamburger più buono e famoso di NYC, stò parlano del Corner Bistro in Jane Street. E’ stato sempre citato da numerosi racconti di viaggio e poi Fabio Volo si è scomodato descrivendolo nei suoi libri. La curiosità e l’aspettativa sono state ripagate da una cena a dir poco gustosa, il locale è alla buona ma il cibo è ottimo e poi ha un rapporto qualità prezzo davvero insuperabile a Manhattan (25 $ in due).


6° Giorno

E’ arrivato il thanksgiven, cioè il giorno del ringraziamento, la Grande Mela è tutta in festa, gli uffici sono tutti chiusi (come qualche ristorante), per le strade si sentono continuamente le note dell’inno americano e non mancano le bancarelle con tanti prodotti da offrire a noi curiosi. Circondati da tanta allegria ci dirigiamo verso il palazzo del’ONU sede delle Nazioni Unite che però è in ristrutturazione e quindi non possiamo visitarlo. Qualche foto davanti al Chrysler Building e poi andiamo a fare un bel picnic a Bryan Park dove mia moglie acquista dell’ottimo sushi che gustiamo con tanta tranquillità in compagnia dei nostri amici scoiattoli. In serata ceniamo da Texas BBQ in Fulton Street e poi ci dirigiamo sulla 12^ Avenue dove assistiamo ad uno spettacolo pirotecnico davvero unico nel suo genere. Migliaia di turisti si confondono con gli americani ma per una sera lo sguardo della gente è tutto rivolto nella stessa direzione

7° Giorno


Oggi è già arrivato l’ultimo giorno della nostra vacanza, il transfer per il JFK passerà in hotel nel tardo pomeriggio e questo ci permette di sfruttare quasi l’intero giorno facendoci visitare anche il Museo di Storia Naturale (per intenderci quello del film “una notte al museo”). Inutile dire che qui c’è di tutto, non perdetevi assolutamente il giro nel Planetarium, un’esperienza che vi rimarrà impressa. Non poteva mancare la foto con il “capoccione” dell’isola di Pasqua e con i principali personaggi “conosciuti” nel film della Disney. Per pranzo volevamo rilassarci e quindi abbiamo optato per il ristorante del museo. Nel pomeriggio ultimo saluto a Times Square e poi via con il nostro transfer all’aeroporto JFK.

Una considerazione sugli americani è doverosa, ero partito molto scettico sui modi di accogliere i turisti da parte degli americani, ma questa esperienza mi ha dimostrato l’esatto contrario, in più occasioni la gente del posto ci ha aiutato, cercava di capire di cosa avessimo bisogno (addirittura una signora è scesa con noi alla fermata della subway per indicarci esattamente il posto dove eravamo diretti) e poi quando sentivano che venivamo dall’Italia tutto diventava ancor più semplice e risolutivo. Per qualsiasi ulteriore informazione non esitate a contattarmi all’indirizzo vincenzo.mertino@katamail.com

mercoledì 13 ottobre 2010

La nostra cina

La Nostra Cina

Cari viaggiatori ben ritrovati, è un po’ di tempo che non scrivo i miei diari di viaggio, ma negli ultimi mesi sono stato “rapito” dai preparativi matrimoniali.
Oggi voglio condividere con tutti voi proprio il viaggio fatto in occasione della nostra luna di miele tra la Cina e la Thailandia.
La prima parte è ovviamente dedicata alla Cina, tutto ha inizio due giorni dopo il fatidico “SI”; partenza da Roma alla volta di Pechino (con scalo intermedio a Monaco di Baviera). Inutile sottolineare l’efficienza tedesca sia sul fronte aeromobili che in quelli aeroportuali.
Alcune precisazioni prima di iniziare il racconto:
 Moneta: In Cina abbiamo cambiato la valuta direttamente al bancomat con la nostra VISA (1 € - 8,3 ¥), mentre ad Hong Kong troverete il Dollaro (1 € - 9,2 $)
 Traffico: a dir poco pazzesco, 4 corsie per entrambi i sensi di marcia nelle ore di punta sono praticamente stracolme, un chicco di riso non toccherebbe a terra.
 Educazione: diciamo che i Cinesi non eccellono per la loro educazione; purtroppo vi capiterà spesso di assistere agli sputi in strada o in lughi pubblici senza nessun problema.
 Igiene: mi rivolgo per lo più alle signore, se potete evitate i bagni pubblici e mangiate con le bacchette solo se chiuse in apposito contenitore; evitate di bere l’acqua dai rubinetti (noi addirittura abbiamo lavato i denti con l’acqua sigillata.
 Sanità: un consiglio utile è quello di portarsi i farmaci da casa, diffidate delle farmacie cinesi.
 Taxi e Mercatini: In Cina qualsiasi cosa acquisti devi contrattare, il prezzo iniziale è gonfiato fino a 10 volte quello reale, mentre nei Centri commerciali i prezzi sono quelli affissi.
 Caldo: attenzione agli sbalzi di temperatura, all’esterno è un caldo atroce, con l’umidità che sfiora il 100%, mentre in qualsiasi ambiente interno la temperatura passa a 15°C grazie ai condizionatori a manetta, io ho preso una bella bronchite.

PARTENZA 30/31 agosto 2010 – PECHINO (Beijing)
Abbiamo prenotato il nostro viaggio con la MISTRAL, Tour Operator rivelatosi ottimo avendo fatto confronti in loco con i “viaggiatori di Francorosso”; I voli di linea intercontinentali sono stati effettuati dalla Lufthansa mentre i voli interni cinesi sono stati effettuati dalla China Eastern Airlines e dalla China Western Airlines.
In perfetto orario si parte da Roma (scalo a Monaco) e dopo circa 13 ore di volo atterriamo all’aeroporto di Pechino, inutile dire l’immensità del luogo; pochi metri e gli addetti alla sicurezza ci incanalano tutti davanti agli sportelli dedicati all’immigrazione; controllo dei visti e compilazione della Departure Card molto veloci e finalmente superiamo l’ultimo blocco che ci impediva di entrare sul suolo cinese. Talmente immenso l’aeroporto di Pechino che per ritirare le valige abbiamo preso una sorta di metropolitana interna che ci ha condotti direttamente ai nastri per il ritiro bagagli. Nella mia immaginazione avevo pensato che avrei dovuto attendere almeno mezz’ora, invece quando siamo giunti al nastro n. 11 le nostre valige erano già li in bella mostra….incredibile, cose mai viste a Roma Fiumcino.
Recuperate le nostre cose, usciamo dall’aeroporto e ci accorgiamo che ad attenderci c’è la nostra guida cinese (parlante un buon italiano) che sventola un tricolore immenso. Sorridente e cortese ci aiuta a caricare le valige nel nostro bus privato. L’aeroporto dista circa 1 ora dal centro città di Pechino. Il nostro hotel (Chan Feng Holiday Inn - 4 stelle) si trova nel 4° raccordo autostradale (a Pechino ce ne sono 6), bello pulito e spazioso, con cucina occidentale, personale molto accogliente ma con qualche problema di comunicazione in quanto in Cina difficilmente si riesce a parlare in inglese. Dopo aver sistemato le valige in camera abbiamo subito iniziato il nostro tour andando a visitare il tempio Tibetano. Il fuso orari si fa sentire e nel tardo pomeriggio andiamo a rilassarci in Hotel.

1/9 PECHINO
Iniziamo il nostro tour visitando il cuore di Pechino, cioè piazza Tienanmen, suggestiva è l’immensità degli spazi, dopo i controlli al metal detector ci dirigiamo verso l’icona simbolo di questa piazza, cioè l’immagine di Mao Tse Tung. La cosa che più mi colpisce è la folla di cinesi che in fila attendono il loro turno per poter scattare le foto sotto l’immagine del “Rivoluzionario”. La guida ci racconta che molti sono i cinesi delle campagne che affrontano il lungo viaggio solo per poter vedere la mitica piazza e il palazzo presidenziale. Un aneddoto simpatico capitatoci lungo tutto il nostro viaggio cinese è stata la costante richiesta, da parte dei cittadini cinesi, di poter posare in foto con noi, soprattutto con me. La guida ci ha spiegato che i cinesi, una volta ritornati nelle campagne, difficilmente avranno modo di rivedere occidentali e quindi vogliono conservare un “souvenir”; mentre l’insistenza nei miei confronti era da attribuire ad una pseudo-somiglianza con un attore di fiction cinese…..Dopo aver ammirato questa piazza entriamo nella Città Proibita, sede dell’imperatore e dell’imperatrice della dinastia Ming. Dopo pranzo invece è la volta della visita al Palazzo imperiale d’Estate che è stato per lungo tempo adibito a reggia degli imperatori della dinastia Qing. In serata, banchetto speciale in ristorante con menu a base di anatra laccata, la specialità locale.

2/9 PECHINO
Intera giornata dedicata all’escursione sulla Grande Muraglia, una delle sette meraviglie del mondo. Lo spettacolo che abbiamo assistito ripaga interamente il prezzo dell’intero tour, penso che ogni persona, almeno una volta nella propria vita, dovrebbe recarsi in questo luogo. Ammirarla dal vivo è stato emozionante, l’immensità della costruzione ti pone molteplici quesiti a cui non sempre si riesce a dar una risposta. Inutile dire che è frequentatissima dai turisti, soprattutto cinesi; la nostra guida ci ha spiegato che una volta entrati ci si può dirigere a sinistra (cioè verso il Tibet) oppure a destra (verso la Mongolia), noi abbiamo scelto il versante di destra in quanto è quello più panoramico per le foto e il meno ripido. Un consiglio portatevi un ombrello per il sole e abbigliamento comodo. Dopo esserci fatti un abbuffata della Grande muraglia andiamo a visitare le Tombe Imperiali della Dinastia Ming con la loro Via Sacra. Luogo molto suggestivo e tranquillo con una “passeggiata alberata” lunga 1,5 Km. Dopo una giornata davvero molto intesa torniamo in hotel esausti, ma ancora con tanta voglia di vedere. Prendiamo un taxi (a Pechino costano davvero molto poco) che ci porta nel quartiere della città vecchia dove contrattiamo con gente del posto un giro in Risciò; alla fine riusciamo a spuntarla per 150 ¥ (1 € - 8,3 ¥), ma comprende 1h di Risciò per le vie della vecchia Pechino e visita in una casa tipica del posto. Ormai e notte e lo stomaco incomincia a brontolare, la cucina cinese in questi giorni ha lasciato molto a desiderare sia per igiene che per qualità allora l’unica salvezza è il mitico fast food americano, non sarà salutare ma almeno si mangia qualcosa. Cari turisti dopo aver visto il traffico di Pechino posso affermare che il traffico del Grande Raccordo Anulare di Roma è una “passeggiata salutare”; per attraversare la strada non basta il rosso semaforo, un trucco è mettersi accanto ai cinesi pronti a scattare alla prima esitazione delle auto, a noi è andata di lusso, mentre a qualche ciclista cinese è andata meno bene, addirittura il pirata della strada ha accusato il malcapitato di essersi immesso senza dare la precedenza….. mah!!!!

3/9 PECHINO - X’IAN
Oggi è l’ultimo giorno a Pechino, non perdiamo tempo così andiamo a visitare uno dei Tempi più belli incontrati in questo tour, sto parlando del il Tempio del Cielo; questo è un complesso di edifici taoisti che si trova nella parte meridionale di Pechino, nel distretto di Xuanwu. Ci restano poche ore prima della partenza per X’ian, allora chiediamo alla nostra guida di portarci al Villaggio Olimpico di Pechino per poter scattare qualche ultima foto al mitico stadio a forma di nido. Posso dire che dal vivo è un’altra cosa, siamo rimasti senza parole. Nel tardo pomeriggio con volo interno dopo circa 2h e mezza raggiungiamo X’ian dove ad attenderci c’è una nuova guida locale anch’esso molto gentile e con un discreto italiano. Dopo aver recuperato i bagagli con il nostro bus privato andiamo in hotel (Aurum International – 4 stelle) dove ci attende una gustosa e gradita cena occidentale. Questo hotel non è proprio esattamente come ce lo aspettavamo, ma alla fine non ci si può lamentare.

4/9 X'IAN
Intera giornata dedicata alle varie attrazione del posto; si comincia con il mitico esercito di terracotta a Lingtong, semplicemente una cosa indescrivibile, circa 8000 statue tutte diverse una dall’altra, sono state costruite a guardia della Tomba dei Ming. Queste immagini le avevamo viste sempre e solo nei documentari oppure in qualche foto ma vi posso assicurare che ritrovarti li davanti a quell’opera maestosa ti rendi conto quanto sia importate viaggiare e scoprire queste bellezze lasciateci da popoli vissuti tanti secoli fa. Dopo pranzo ritorniamo in centro città per visitare la cinta muraria della Dinastia Ming (che circonda l’intero Centro Storico) e la Pagoda della Grande oca selvatica. Nel tardo pomeriggio la guida ci porta nel quartiere musulmano dove visitiamo la Grande Moschea; qui approfittiamo del mercatino per acquistare oggetti di ogni genere a pochi centesimi (polo, ventagli, orologi, penne, calzini, cappelli, cinture, zaini ecc…), l’importate è contrattare, alla fine si spunta il prezzo desiderato; mi raccomando occhio ai portafogli e alle macchine fotografiche. In serata, banchetto speciale in ristorante a base di ravioli, la specialità regionale con annesso spettacolo teatrale cinese (bellissimi i vestiti un po’ meno la musica monotona).

5/9 X’IAN-SHANGHAI
Terminata anche la visita di X’ian in aereo ci dirigiamo a Shanghai. Nel pomeriggio, prime visite della città con un occhio particolare a Naijing Road, una strada lunghissima dedicata completamente allo shopping, con i suoi numerosi centri commerciali; non può mancare una bella passeggiata lungo il Bund, che si trova davanti all’isola di Pudong (quartiere finanziario di Shanghai) dove è possibile addirittura fotografare lo stesso toro in ottone presente anche a Wall Street a New York. Shanghai, a differenza di Pechino e X’ian, risulta essere un pò più cara, i taxi costano in media almeno 2/3 € al Km in più e i ristoranti iniziano ad avere prezzi quasi conformi a quelli occidentali. La città si presenta molto caotica e con un traffico pazzesco. Dopo una buona cena occidentale in albergo (New Century – 4 stelle), abbiamo preso il taxi per andare ad ammirare lo skyline di Shanghai di notte. Signori miei uno spettacolo indescrivibile; una marea di gente che fotografava quei palazzi tutti illuminati, il grattacielo più alto del mondo che primeggia tra tutte quelle luci sono il cocktail perfetto per una foto da cartolina.

6/9 SHANGHAI
Intera giornata dedicata alle visite della città vecchia, bello il contrasto dei Templi con i Grattacieli cittadini e passeggiata al Giardino di Yu, i vecchi quartieri coloniali (fantastico quello francese pieno di locali dove passare serate indimenticabili), vi consiglio di andare a cena al ristorante Yo Yo Shanghai, mix tra fashion e tradizione cinese. Non perdetevi una visita al Museo di Shanghai, l’arte al suo interno è completamente diversa dai musei che noi occidentali abitualmente visitiamo, ma vale la pena conoscere il concetto d’arte orientale; siamo anche stati fortunati nel trovare al suo interno una mostra temporanea dell’Hermitage di San Pietroburgo ed abbiamo avuto modo di ammirare opere del Rubens. Infine la nostra giornata si è conclusa con la visita al Tempio del Buddha di Giada dove però non è possibile fotografare nulla se non i giardini. In serata ci siamo rilassati nei locali dei quartieri coloniali tra birra e tante chiacchiere con altri ragazzi europei.

7/9 SHANGHAI - HONG KONG
Lasciamo Shanghai e dopo circa due ore di volo atterriamo in uno degli aeroporti più grandi del mondo, sto parlando di Hong Kong. La città si presenta subito in tutta la sua esagerazione, grattacieli altissimi (anche l’appartamento più semplice ha l’aria condizionata), basti pensare che la nostra camere all’hotel (Royal Plaza - 5 stelle) si trovava al 32° piano. Il nostro tour inizia con la visita del porto di Aberdeen, dove contrattiamo un bel giro in barca tra le capanne dei pescatori; una passeggiata nella baia Repulse dove i cinesi sono soliti prendere la tintarella; nel pomeriggio un giro per il quartiere Central e al Victoria Peak, punto più alto e panoramico di Hong Kong, da dove è possibile scattare meravigliose foto dello skyline cittadino. In serata non possiamo mancare l’appuntamento delle 20 con l’unico spettacolo al mondo di Luci e Suoni che si tiene lungo la riva di Kowloon, dove assistiamo a ritmo di musica a 15 minuti di giochi di luci proiettati dai grattacieli dell’isola di Aberdeen.

8/9 HONG KONG
Intera giornata a disposizione per shopping tecnologico (interi centri commerciale dedicati alla telefonia e pc, ma i prezzi sono stati una delusione, si risparmia al massimo 50 € rispetto all’Italia, attenzione ai prezzi stracciati, si può incorrere in grosse fregature), relax e una passeggiata lungo la stars avenue, praticamente la strada delle stelle in stile cinese (abbiamo visto quella di Bruce Lee e Jackie Chan), A pranzo abbiamo visitato il Lady’s Market dove abbiamo provato un po’ di cibo locale. In serata, ci trasferiamo in aeroporto per il volo che ci porterà in Thailandia – Koh Samui.

Per chi volesse proseguire nella lettura del nostro viaggio può cercare il racconto dal titolo Koh Samui, terra da scoprire.
Per ulteriori dettagli non esitate a contattarmi al mio indirizzo e-mail vincenzo.mertino@katamail.com


dal 9/9 al 15/9 KHO SAMUI
Relax totale al mare

16/9 KHO SAMUI – BANGKOK - ROMA

giovedì 6 agosto 2009

Il Salento, LU MARE, LU SOLE E LU VIENTU - Estate 2009

Partenza per il Salento - prima tappa Alberobello
Anche se quest’anno incombe il mutuo sulla nostra testa abbiamo comunque scelto di partire per una vacanza nelle calde acque del Salento. Scelta azzeccata quella di partire a luglio perché ci siamo goduti pienamente sia le spiagge che le città oggetto delle nostre visite.
Partenza prestissimo da Roma, ci attendono oltre 700 km di caldo, il termometro segna già 33 °C e sono soltanto le 6 del mattino. Finalemente dopo circa 4 ore di viaggio arriva la fatidica pausa pranzo……..luogo scelto per la nostra sosta è Alberobello, luogo incantevole, caratterizzato da questi trulli che fungono da abitazione per tutti i cittadini del posto. Pranziamo in una pizzeria molto caratteristica, il gestore è una persona molto gentile che all’occorrenza ci spiega e ci consiglia posti e luoghi da visitare. Dopo aver riempito lo stomaco completiamo il nostro tour tra i trulli, intanto il termometro segna 43 °C (si muore!!!!); decidiamo che è ora di raggiungere l’aria condizionata della nostra auto e di proseguire il viaggio che ci porterà all’estrema punta dell’Italia, cioè Marina di Pescoluse in prossimità di S.M. di Leuca.
Dopo altre 2 ore di viaggio finalmente giungiamo al nostro appartamento prenotato sul sito http://www.homeholidays.com/. Il nostro appartamento si presenta molto bene, aria condizionata, lavatrice, barbecue, parcheggio auto e tv sono i servizi che ci ha offerti. La padrona di casa molto gentile, ci ha illustrato un po’ tutte le caratteristiche della zona in cui ci trovavamo. L’appartamento per 1 settimana è costato € 220,00 tutto incluso. Dopo aver fatto un pò di spesa abbiamo optato per una bella riposata.

Marina di Pescoluse, le Maldive e S. M. di Leuca
Caratteristica del Salento oltre al Mare ed al Sole è sicuramente il Vento, che costantemente soffia e rende la vita in spiaggia un po’ complicata (a noi è servito qualche giorno per abituarci).
Il mare a pochi metri da casa è davvero splendido, tant’è che la spiaggia in cui abbiamo trascorso la maggior parte del nostro soggiorno viene soprannominata “Le Maldive”. Mare color turchese e vegetazione molto selvaggia sono le caratteristiche di questi posti.








Dopo una bellissima giornata di mare e la nostra prima timida abbronzatura andiamo a visitare Santa Maria di Leuca, ultimo lembo di terra del territorio italiano; questo paesino sorge sul tacco della “Penisola”; caratteristico e romantico è il belvedere del faro da cui si scorge l’intero paese che al calar del sole risulta essere davvero ancor più suggestivo. La basilica è molto bella non da meno il lungomare pieno di bancarelle con ogni tipo di merce…….io non mi faccio sfuggire un Panama davvero molto trandy. cena a lume di candele fronte mare al ristorante “Le Terrazze” che cucina il pesce in modo davvero superbo.

Gallipoli e Baia Verde
Girando per i mercatini del posto mi sono imbattuto in alcune cartoline che raffiguravano delle spiagge a dir poco caraibiche, chiedendo in giro mi sono fatto indicare i posti raffigurati cosicché si è deciso di andare al mare a Torre Pizzo nei pressi di Gallipoli; un po’ troppo sterrato per i miei gusti, comunque dopo aver parcheggiato l’auto siamo scesi in spiaggia dove abbiamo avuto una bruttissima sorpresa, il bagnasciuga e il mare erano coperte interamente da alghe, impossibile fare il bagno….chissà quando l’avevano scattata la foto della cartolina. Riprendiamo le nostre cose e decidiamo di andare a visitare Gallipoli. Parcheggiata l’auto nel porticciolo (attenzione alle ZTL) abbiamo visitato questa splendida città in lungo e in largo soffermandoci sulla basilica e ammirando gli scorci dei vicoletti. Molto carino anche il lungomare che è caratterizzato da numerosissimi ristoranti che affacciano sul mare. Lasciata Gallipoli decidiamo che è giunto il momento di una bella rinfrescata al mare, così, quasi per caso, il mio navigatore ci porta a Baia Verde………..uno spettacolo, acqua trasparente e quasi deserta. Il vento ci rompe l’ombrellone ma resistiamo per l’intero pomeriggio al sole grazie alla possibilità di avere un mare che fa invidia ai migliori mari caraibici.

Torre dell’Orso e Lecce
Nuova giornata e nuove escursioni, oggi tocca a Torre dell’Orso paesino nei pressi di Otranto. Spettacolare la scogliera da dove si può ammirare l’intere litorale, per non parlare ovviamente del mare che con l’aggiunta di qualche roccia prende il colore turchese. Particolare di questa zona sono sicuramente i faraglioni di S. Andrea. La nota stonata della giornata al mare è aver trovato una bella multa sul cruscotto della nostra auto (sosta in ZTL). Il Pomeriggio l’abbiamo dedicato alla visita alla splendida Lecce. La città si presenta pulita e ordinata. Consiglio di acquistare un buon gelato nella piazza principale. Il centro storico si presenta subito con il teatro greco, ma il duomo con annesso vescovato penso sia il pezzo forte di questa città. Assaggiate la Pitta (tipico pane leccese) e non dimenticate la frisa e i taralli.

Mare e Otranto
Oggi giornata dedicata al mare con escursione alla spiaggia di Torre Pali…devo dire che questa è una delle spiagge più belle che io abbia mai visto…..forse mancheranno i servizi ma se consideriamo solo il mare devo dire che non ne avevo mai visto di questo colore. Giornata fantastica e rilassante; praticante ho passato la maggior parte del tempo in acqua.
La sera ovviamente è dedicata al nostro tour di visita alle varie bellezze salentine e non poteva mancare Otranto. La città è molto particolare, un po’ affollata ma gestibile, i vicoli assomigliano lontanamente a quelli di Capri. Le luci dei negozietti brillano fino a notte tarda e i ristoranti la fanno da padrona senza esagerare con i prezzi. La basilica è stupenda con il suo mosaico famosissimo in tutto il mondo. Consiglio anche una visita al Castello Aragonese da dove si ammira l’intera Città. Il Lungomare è tenuto in modo perfetto e non è difficile imbattersi in spettacoli di mangiafuoco, di pizzica e di taranta.

Mare e Barbecue di pesce
Solita giornata di mare, ma a differenza delle altre giornate oggi abbiamo deciso di rilassarci solo con spiaggia e una buona cena organizzata nella nostra casetta. In serata ci fermiamo al porto di Pescoluse dove attendiamo i pescatore che rientrando dalle battute di pesca. Dopo pochi minuti eccoli attraccare; in meno di un minuto circa 200 persone hanno assalito i povere pescatori per accaparrarsi il miglio pesce pescato. Dopo un’estenuante coda abbiamo finalmente comprato i nostri polpi, saraghi, gamberoni e un’orata. Tornati a casa abbiamo fatto una di quelle grigliate che rimarranno nella storia.

Porto Cesareo e Francavilla Fontana (BR)
Lasciamo la nostra casa di Pescoluse (la padrona di casa ci saluta con un grazioso cesto con prodotti tipici pugliesi) per iniziare il nostro rientro nella Capitale, ma prima abbiamo altri due giorni di relax. Dopo circa 70 km arriviamo alla spiaggia di Porto Cesareo, sabbia bianca e mare cristallino ormai sono una costante. Il termometro segna 40 °C, l’acqua è bollente e stranamente non soffia un filo di vento. Pranziamo in un ristorante del litorale e nel tardo pomeriggio ci dirigiamo verso il nostro B&B prenotato nei pressi di Francavilla Fontana. La caratteristica di questo posto è che abbiamo dormito in un trullo.

Piscina e Ostuni
Ricca colazione come i migliori Bad and Breakfast sanno preparare e poi per l’intera mattinata ci siamo rinfrescati nella splendida piscina presente all’interno della struttura. Nel pomeriggio visita al paese di Oria (bello il quartiere ebraico e la basilica) e soprattutto tour di Ostuni, la cosiddetta città bianca. Vicoli pieni di turisti, negozietti di ogni genere e locali davvero molto fashion sono le caratteristiche principali di questa città; particolare attenzione al belvedere ad alla basilica.

Grotte di Castellana e rientro a Roma
Siamo giunti alla fine del nostro viaggio, prima però di rientrare ci fermiamo nei pressi di Bari a visitare le Grotte di Castellana, uno spettacolo davvero unico, la Grave (ingresso alle grotte) lascia senza fiato, per non parlare delle stalattiti e stalagmiti formatesi nel corso dei secoli.
Rientrando a Roma abbiamo rivalutato le vacanze a luglio, infatti abbiamo trovato le spiagge meno affollate, la gente del posto molto affabile e nessuna difficoltà di parcheggio. I prezzi in Puglia sono molto concorrenziali e difficilmente si approfittano del “turista per caso”. Per qualsiasi ulteriore informazione sul Salento scrivetemi a vincenzo.mertino@katamail.com

martedì 14 aprile 2009

Pasquetta 2009 a Civita di Bagnoregio











Quest'anno l'ormai imperdibile gita fuori porta di pasquetta ha permesso di vedere una cittadina molto particolare, sto parlando di Civita di Bagnoregio; partiti da Roma in mattinata in meno di un ora raggiungiamo il casello di Orvieto, lasciamo l'autostrada per dirigerci verso la nostra meta. Le stradine di campagna sono deserte, le uniche auto incontrate sono straniere, per lo più tedesche; dopo circa venti chilometri di quiete assoluta e verde incontaminato scorgiamo il centro storico di Bagnoregio; fortuna ha voluto che trovassimo parcheggio proprio a pochi passi dai luoghi da visitare. Macchina fotografica e acqua sono le uniche cose che abbiamo portato con noi.... iniziamo la nostra passeggiata per i vicoli medievali di questo paese... chiediamo informazioni per raggiungere Civita, la cosiddetta città che muore. Arrivati al belvedere scorgiamo un panorama stupendo, la valle con le calanche e la piccola collinetta di tufo su cui si erge Civita. La particolarità e che i due paesini, Civita e Bagnoregio sono collegati da un ponte pedonale artificiale che permette di raggiungere facilmente il borgo antico; dopo una passeggiata di circa mezz’ora siamo in cima, l’ingresso del borgo è caratterizzato da una porta in pietra; piccoli vicoli e stretti passaggi sono le caratteristiche di questo luogo; abbiamo capito subito che Civita in realtà è un luogo disabitato, le uniche attività del posto sono i 5 ristoranti e i 3 bar che animano le giornate dei turisti (con prezzi molto accessibili). Dopo aver scattato tante foto abbiamo percorso l’intero perimetro del paese, visitando l’antico frantoio e le vecchie cisterne d’acqua. abbiamo pranzato all’Antico Forno, niente di che ma non ci si può lamentare avendo speso poco meno di 15 € cad. Sulla strada del rientro ci siamo chiesti come facessero ad approvvigionare i locali pubblici…. beh non ci crederete ma abbiamo incrociato un quod (moto a 4 ruote) carico di acqua e viveri. Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato la Tuscia per rientrare a Roma consci di aver assistito ad uno spettacolo davvero unico.

martedì 6 gennaio 2009

Capodanno a Merano 2008

Quest’anno eravamo indecisi sul viaggio da organizzare, poi una brillante idea della mia compagna ha reso la scelta più facile…. Gli stress quotidiani della vita di città hanno fatto pendere la scelta su una località che avesse un centro benessere all’altezza di tale nome; beh inserendo su google la parola chiave “Terme & SPA” è uscita, come d’incanto, il centro termale più famoso d’Italia, sto parlando delle “indimenticabili” Terme di Merano. Fino a quel momento quasi ignoravo l’esistenza di tali Terme ma poi ho prontamente riempito le mie lacune documentandomi su Internet e facendomi arrivare direttamente a casa le brochure turistiche del Sud-Tirol in particolare della città di Merano (ufficio turistico davvero efficiente). Dopo aver acquistato anche una buona guida del Trentino Alto Adige, ho iniziato a cercare un buon albergo in cui soggiornare; diversi Hotel di Merano mi hanno proposto soluzioni interessanti, ma la mia scelta è andata sull’Hotel “Alla Torre***” (www.thurm.it), abbiamo prenotato 5 notti in mezza pensione (112€ per una doppia) e in più l’hotel era“parters” delle Terme di Merano (cosa non da poco visto che non devi fare la fila per acquistare i pochi biglietti d’ingresso). Dopo una lunga analisi decidiamo di affrontare con l’auto i circa 700 Km che ci dividono dalla città di Merano.

29.12.2008 – Finalmente si parte per Merano & dintorni










La sveglia è all’alba, una breve ma intensa colazione e via subito a caricare l’auto di ogni genere di prima necessità (la mia compagna praticamente si è portata dietro l’intera casa) e le catene da neve non possono mancare (fortunatamente non le abbiamo montate, ma sono obbligatorie tenerle a bordo). Il viaggio da Roma è lungo ma non ci spaventa, le ore trascorrono tra radio che manda sempre gli stessi tormentoni natalizi e paesaggi che cambiano in continuazione; una sosta per il pranzo è necessaria per sgranchirsi e ricaricare lo stomaco. Finalmente dopo 6h di autostrada (fino a Modena A1 poi si prosegue per l’A22 – totale 36€ di pedaggio) arriviamo a Merano, la città si presente ordinata e tranquilla, piena di neve e ghiaccio, il termometro segna 0 C° ma siamo imbottiti con sciarpe, scarponi e guanti. Arrivati in hotel ci accorgiamo subito che è davvero molto accogliente, il proprietario ci accoglie nella Hall, sbrighiamo velocemente le solite pratiche del check-in e poi subito a disfare le valige nella nostra camera. Pulito e con una vista sulle Dolomiti mozzafiato, la nostra camera non ha nulla da invidiare agli hotel di categorie superiore. Colazioni e cene si riveleranno davvero uniche, mai banali e con piatti ricercatissimi tipici del Sud-Tirol. Dopo qualche ora di riposo decidiamo di andare a fare una piccola passeggiata per il mercatino natalizio di Merano. La passeggiata lungo il fiume Passirio è circondata da una miriade di bancarelle natalizie che allietano i turisti con leccornie varie e con prodotti tipici tirolesi, per non parlare dell’artigianato locale che suscita grande interessa nella gente. Siamo sempre più convinti di aver fatto la scelta giusta, ma domani ci sarà l’esame Terme.

30.12.2008 – Terme di Merano
Signori devo dire che una volta entrati in questo stabilimento non vorrete più uscire. Il biglietto d’ingresso costa 23€ (noi abbiamo avuto un piccolo sconto essendo il nostro Hotel partners delle Terme) per l’intera giornata e ti permette di usufruire delle piscine termali (circa 13 tipi) e della zona Sauna (7 tipi); Il centro termale è molto organizzato, possono raggiungere il limite massimo di 500 ingressi (raggiunto tale numero bloccano gli ingressi e bisogna attendere che si liberino i posti, un consiglio andate all’apertura se non volete avere brutte sorprese). La zona delle piscine termali è caratterizzata da piscine caldissime, fredde, salate, con idromassaggi, e con docce al radon, particolari sono le piscine esterne che hanno sullo sfondo le Dolomiti che ti accompagnano nella tua giornata di relax. La zona Sauna è un po’ più particolare, alla reception ci hanno avvisati che bisogna stare nudi per acquisire tutti i principi attivi presenti nei vapori di ogni singola sauna. Dopo un secondo di esitazione abbiamo deciso di provare e devo dire che è stato più facile del previsto. In questo luogo non esiste imbarazzo, certo si vedono coppie meno pronte ad affrontare questo tipo di situazione ma per la maggior parte degli ospiti di questi ambienti tutto è naturale e lo è diventato subito anche per noi. La sala del ghiaccio, quella dell’aroma terapia, la sauna finlandese, il sanarium, l’idromassaggio interno ed esterno e la sala del vapore sono solo alcune delle cose che si possono provare, per poter ricercare il relax dimenticato nella vita frenetica di tutti i giorni.

31.12.2008 – Bolzano e capodanno in piazza a Merano









L’ultimo dell’anno si apre con la visita a Bolzano, ridente cittadina del Sud-Tirol; la prima tappa è la fabbrica della Thun, celebre marchio di ornamenti per la casa e oggetti in ceramica fatti a mano; inutile sottolineare il lungo scontrino prodotto dalla mia compagna (ad onor del vero devo dire che i prezzi sono decisamente più bassi rispetto a quelli che si trovano in giro per Roma); dopo aver speso qualche soldino ci dirigiamo a Bolzano, il Duomo e piazza Walther la fanno da padrona. Il centro cittadino è pedonale, nei pressi della stazione ferroviaria c’è un parcheggio di ultima generazione dove poter lasciare tranquillamente la propria auto. Pochi passi e siamo subito al centro; mi dirigo alla fabbrica dei Loacker dove non posso fare a meno di acquistare wafer e dolciumi vari che non troverei a Roma. E’ ora di riempire le nostre pance infreddolite, decidiamo di pranzare a base di canederli, piatto tipico tirolese. Entriamo nella birreria Forstbrau che ci prepara dei piatti davvero gustosi. Dopo il classico giro per le vie dello shopping rientriamo a Merano per prepararci a trascorrere il capodanno in piazza. L’hotel ha preparato, per questa serata particolare, un cenone indescrivibile, tutti piatti tipici del posto, lo speck è dappertutto; ormai è ora di uscire per stappare lo spumante in piazza. A mezzanotte tra fuochi d’artificio e docce di spumante festeggiano il 2009; Stanchissimi ma felici di aver trascorso una giornata davvero intensa.

1.1.2009 – Bressanone, Plose (2.500 m. slm) e Vipiteno


























Dopo la stanchezza del giorno precedente la sveglia suona con un po’ di ritardo, dopo una fugace colazione prendiamo l’auto per dirigerci a Bressanone (Brixen); dopo circa 40 minuti di autostrada arriviamo in questa piccola cittadina. Il ghiaccio e un pò di neve ci creano qualche problema per il parcheggio, ma il tutto è superato da qualche raro consiglio utile del mio navigatore satellitare. Superato il problema “auto”, ci siamo diretti verso la piazza principale di Bressanone dove era allestito l’ennesimo mercatino di natale, dopo qualche foto di rito siamo stati colpiti dalla bellezza del Duomo che domina tale piazza, si presenta con due torri stile gotico (già visti sia a Vienna che a Monaco), la navata centrale è davvero molto grande e presenta degli affreschi molto interessanti; nel chiostro del duomo visitiamo un mostra di presepi che colpiscono per le loro dimensioni. Leggendo la nostra guida ci soffermiamo su un punto in cui viene descritta la bellezza della Plose (Montagna delle Dolomiti), chiediamo informazioni a gente del luogo che con un italiano misto ad un tedesco ci spiegano come fare per raggiungere tale vetta. Il Comune di Bressanone ha organizzato una navetta gratuita che dal centro città in meno di 30 minuti porta alla cabinovia che permette di raggiungere la cima della Plose. Dopo aver acquistato il biglietto (12€ a/r) per raggiungere quota 2.500 m. prendiamo al volo la nostra cabinovia che in 15 minuti ci porta finalmente in cima ad una delle montagne più belle delle Dolomiti. Il paesaggio è stupendo, noi non essendo sciatori provetti decidiamo di fare una passeggiata lungo il sentiero che porta ad un rifugio; dopo circa 1h di cammino raggiungiamo il casale che accoglie tutte quelle persone che hanno preferito trascorrere una giornata all’insegna della natura. Dopo un tea caldissimo e un po’ di riposo ritorniamo a valle stanchi ma con la consapevolezza di aver fatto un’esperienza più unica che rara. Riprendiamo l’auto per dirigersi verso Vipiteno/Sterzing. Dopo circa 30 minuti arriviamo nella cittadina famosa per la produzione di uno degli yogurt più buoni presenti nella nostra penisola. Molto piccola ma graziosa, Vipiteno si presenta con un ingresso città che pubblicizza il mercatino natalizio presente nella piazza principale; sullo sfondo si scorge la Torre dell’Orologio che scandisce i momenti quotidiani della vita cittadina. La mia dolce metà punta subito la casa dello yogurt “Vipiteno/Sterzing” in cui si possono degustare moltissime varietà di questo prodotto rigorosamente BIO. Ormai è ora di cena stanchissimi da una giornata molto intesa riprendiamo l’auto per rientrare in hotel per il meritato riposo.

2.1.2009 – Mercatini di Merano e Terme
Mattinata dedicata al tour della città di Merano e alla scoperta delle sue bellezze a partire dal Duomo che domina l’intera città, i tipici portici con i negozi super chic e ai mercatini natalizi che diffondono per le vie del centro odori di cannella e arancia, ingredienti immancabili nei dolci esposti sulle bancarelle. Il pomeriggio è invece caratterizzato da una nuova seduta alle terme, la mia compagna ha anche prenotato dei trattamenti alla SPA (vi segnalo bagni e massaggi alla mela e il pacchetto coccole per 2, che ovviamente non ci si è fatto sfuggire).

3.1.2009 – Terme di Merano e partenza per Roma
Prima di ripartire per Roma facciamo un ultimo tour delle Terme che ci hanno completamente rigenerato. Nella tarda mattinata purtroppo imbocchiamo l’autostrada che ci riporta alla vita di tutti i giorni, ripensando però a quanto siamo stati bene in questa vacanza all’insegna del benessere e della tranquillità. Se volete avere delle informazioni in più rispetto a quanto decritto non esitate a contattarmi all’indirizzo e-mail vincenzo.mertino@katamail.com.

mercoledì 15 ottobre 2008

Assisi & Spoleto 2008




Siamo di ritorno da un week-end trascorso ad Assisi, città famosa per essere la “dimora” di San Francesco e di Santa Chiara. A 2 ore circa da Roma si raggiunge Assisi, da sempre meta di pellegrinaggi da ogni parte del mondo. Alloggiamo poco fuori le mura cittadine all’hotel Da Angelo, semplice ma pulito (€ 70,00 con colazione). Parcheggiata l’auto nel piazzale antistante l’albergo ci dirigiamo a piedi verso Porta Nuova, punto iniziale del nostro tour. Dopo una breve sosta per rifocillarci un po’, inizia la scoperta di questo luogo che sin dall’inizio ci ha trasmesso un qualcosa di diverso rispetto ad altri posti “religiosi” già visitati. La gente che passeggia per le strade è composta e silenziosa, molto rispettosa del luogo in cui si trovano, le viuzze sono piene zeppe di pellegrini che ordinatamente cercano di non smarrirsi. molte sono le chiese di Assisi, noi abbiamo un obiettivo, quello di visitarle tutte; la prima tappa è la chiesa di Santa Chiara, dove oltre a reliquie di ogni genere della Santa ci si imbatte nel crocifisso che parlò a San Francesco prima della sua conversione, molti sono i dipinti presenti in questa Basilica, per lo più di Cimabue ma soprattutto di Giotto; altra tappa è la chiesa di San Rufino e la chiesa Nuova nei pressi del Tempio di Minerva. Dopo una lunga passeggiate per le vie di Assisi davanti a noi appare come d’incanto la Basilica di San Francesco, inutile star qui a spiegare cosa abbiamo provato in quei momenti, un prato verde con la scritta PAX fa da apripista all’ingresso della Basilica Superiore; all’interno la volta andata distrutta durante il terremoto di qualche anno fa è stata restaurata in modo eccelso e quasi non si nota la differenza; lungo il perimetro della Basilica 28 affreschi di Giotto raccontano in modo cronologico la vita del Santo. Dopo la visita della Basilica Superiore ci addentriamo in quella inferiore, cuore sacro di questo luogo mistico. Gli scalini interni la Basilica ci portano davanti alla tomba del Santo che è posta sotto l’altare principale. Regna il silenzio, i fedeli sono li in ginocchio a pregare…… Le sensazioni provate all’interno di questo luogo di culto sono indescrivibili, soltanto vivendole di persona forse si riesce a comprendere realmente ciò che abbiamo “sentito”. Fuori la Basilica c’è un via vai di pellegrini, noi lasciamo il piazzale per dirigerci verso l’albergo. Una volta presa l’auto andiamo a visitare l’Eremo delle Carceri, luogo in cui San Francesco si chiudeva in preghiera e meditazione. Lasciato il Convento decidiamo di andare a scattare qualche foto alla Rocca, da qui si ammira tutta Assisi by nigth. Il nostro primo giorno termina con una succulenta cena a base di tagliata con patate e di un tagliere di affettati e formaggi gustosissimi. Lasciato l’hotel ci dirigiamo a San Damiano celebre chiesa alle porte di Assisi, qui ascoltiamo la messa in religioso e raccolto silenzio, poi una volta terminata la celebrazione visitiamo l’interno di questa piccola chiesa che ha un chiostro stupendo ed un giardino che ti lascia senza fiato. Ultima tappa di Assisi è la chiesa di San Pietro, Santa Maria delle Mole e la via francigena. E’ ormai ora di mettersi in viaggio verso casa, all’ultimo minuto decidiamo di visitare anche Spoleto, città a pochi chilometri da Assisi, pranziamo in un ristorantino tipico del posto con menù a base di tartufo, tutto molto buono. Dopo un breve giro per le vie del centro storico andiamo a visitare il Duomo e la Rocca che si erge sulla sommità di questa piccola città. E’ tempo di rientrare a Roma, ultime foto davanti al ponte romano e poi stanchi ma entusiasti del week.end trascorso riprendiamo l’auto, direzione casa…. arrivederci al prossimo racconto

lunedì 18 agosto 2008

Sicilia - estate 2008

9.8.2008 - Partenza per Marsala
Finalmente si parte per le tante sospirate vacanze estive, purtroppo sarà soltanto una settimana visto l'esiguo numero di giorni di ferie. Quest'anno abbiamo scelto la Sicilia, più precisamente Marsala. Partenza ore 7.55 (poi 9.30) da Fiumicino, destinazione aeroporto di Trapani-Birgi (biglietto cad. € 108), sulla carta un viaggio di una durata di circa un'ora ma che poi si è rivelato una piccola odissea con un ritardo complessivo di circa 2h, (colpa della compagnia aerea AIRBEE, con la compartecipazione di ADR, per bagagli smarriti e/o smistati in modo maldestro). Archiviato il capitolo viaggio di andata prendiamo l'auto noleggiata su internet (€ 300 sett.) per raggiunge la casa fittata (€ 600 sett. X 3 persone) nel centro storico della città di Marsala. Ci aspetta la proprietaria (www.villarallo.it) x la consegna delle chiavi. La casa si presenta molto bene, pulita, silenziosa e con un panorama su Favignana mozzafiato; ci raggiunge un nostro amico che vive nella città garibaldina, sarà lui l'artefice delle varie escursioni che andremo ad affrontare. Stanchi del viaggio ma ansiosi di vedere il mare tanto decantato (bandiera blu 2008), ci prepariamo per la nostra prima uscita sulle spiagge marsalesi; il nostro amico siculo ci porta al lido Tiburon (lettino € 5), il mare sembra una piscina, sabbia finissima e bianca, peccato x il vento che rende il mare molto mosso ma cmq non disdegnamo dei tuffi in queste splendide acque.

10.08.2008 - Marsala
Altra giornata all'insegna del vento, decidiamo di non allontanarci troppo e quindi passiamo l'intera giornata al Tiburon tra un bagno e l'altro organizziamo la serata che avrà come live motive la musica. Dopo una giornata di sole e qualche bagno torniamo a casa per prepararci ad "affrontare" la serata musicale anni '70 - 90.

11.08.2008 - S. Vito lo Capo








Giornata dedicata all'escursione ad una delle più belle spiagge della Sicilia, sto parlando di S. Vito lo Capo. In meno di un'ora di auto da Marsala raggiungiamo finalmente questo lembo di terra tanto decantato dai turisti che mi hanno preceduto nei racconti di questo luogo. Lo spettacolo che si presenta ai miei occhi è da togliere il fiato, spiaggia immensa e mare caraibico con tonalità di turchese, forse solo la Sardegna può reggere il confronto, unico neo la troppa gente assiepata in ogni centimetro della spiaggia, ciononostante abbiamo trascorso una delle più belle giornate di mare della nostra storia vacanziera.

12.08.2008 - Erice







Passando da Trapani si erge su un piccola collina il paese di Erice, famoso per le chiese normanne e per la ceramica (da Trapani è possibile prendere anche una funicolare, noi cmq optiamo x l'auto). Dopo 40 km di tornanti a strapiombo scorgiamo finalmente Erice, paese caratterizzato da mura fortificate al cui interno si trovano il castello di Venere e quello normanno. Visitiamo il duomo con la sua torre; al belvedere assistiamo ad uno dei tramonti più belli mai visti, molto romantico per chi è amante del romanticismo. Ceniamo in uno dei ristoranti tipici del luogo con menù a base di pesce ma il conto è stato alquanto "salato". Non perdetevi le “ericine” dolci tipici alla crema pasticcera da gustare calde (al “Convento” è la pasticceria a cui dovete far riferimento per assaggiare le numerose leccornie di questa zona).

13.08.2008 - Mothia e le Saline, Notte bianca di Marsala
Oggi visitiamo le saline e l'isola di Mothia; decidiamo di raggiungere quest'isola con le canoe (biposto € 15 x 3h), una fatica assurda che però merita, la traversata non è delle più semplici, il vento e il mare mosso hanno reso tutto più difficile ma il risultato è stato una magnifica visita all'isola di Mothia, 1h di cammino tra gli insediamenti fenici, non perdetevi il Cathon, primo porto organizzato da questa popolazione per gli scambi commerciali. Tornati sulla terra ferma visitiamo il mulino Infersa delle saline di Marsala, acquistiamo il sale estratto direttamente dal mare e raffinato dai mulini sparsi per tutto questo tratto di costa e ci dirigiamo verso la spiaggia di San Pantaleo dove ci rilassiamo in acque cristalline.
Serata dedicata alla notte bianca organizzata dal Comune di Marsala, bei spettacoli e musica fanno da cornice ad uno "spaccato" di vita marsalese fino a quel momento a me ignoto; tutti i locali e wine bar sono stracolmi di siculi e di turisti di passaggio che per puro caso, e ben volentieri, assaggiano tutte le delizie enogastronomiche di questa zona, da non perdere i cappelletti con la ricotta, il gelato con la brioche, i cannoli, i panini con le panelle....e soprattutto del buon Marsala. Ma attenti alla vostra linea che verrà messa a dura prova da tutte queste delizie.

14.08.2008 - Favignana (isole egadi)


Partenza dal porto di Marsala alle ore 7.05 con la compagnia navale Ustica Lines per l'isola più famosa delle Egadi, sto parlando di Favignana (costo biglietto cad. € 21,6 a/r). In perfetto orario dopo 40' raggiungiamo la nostra meta. Al porto noleggiamo le bici che serviranno per le varie escursioni dell'isola (costo giornaliero € 7, sull'isola ci sono molte ditte che noleggiano bici, moto ed auto). L'avventura è il nostro "mestiere", zaini in spalla e si parte alla scoperta di quest'isola; prima tappa, (dopo circa 40' di pedalate sotto il sole cocente), è Cala Rossa, uno spettacolo, non avevo mai visto un posto del genere, acqua dalle tonalità turchesi/trasparenti, e promontorio marino allo stato naturale, specchio di mare raccolto tra due scogliere che rendono questo pezzo di mare come una piscina naturale. il percorso per arrivare a questa splendida spiaggia non è dei più agevoli ma con spirito di sacrificio e con la consapevolezza che una volta superati una serie di ostacoli (scogli e rocce) avrai l'occasione di immergerti in un pezzo di mare forse più bello dei caraibi. Superato l'enpasse finalmente ci siamo goduti il meritato mare per quasi l'intera giornata. Nel pomeriggio ci siamo diretti verso un'altra spiaggia, Cala Azzurra, non bella come la prima ma comunque ne vale la pena. Continuando il nostro tour in bici visitiamo anche Cala Burrone da dove "pazzi scatenati" si esibiscono in tuffi spericolati da oltre 30 metri. Stanchi ma felici dell'esperienza fatta ci imbarchiamo per rientrare in tarda serata a casa.

15.08.2008 - Mazara del Vallo
Serata dedicata alla città che conserva la statua in bronzo del "satiro danzante", sto parlando di Mazara del Vallo. A pochi km da Marsala si estende questa città famosa per il porto con pescherecci tra i più grandi d'Europa, il lungomare si snoda tra mille bancarelle coloratissime che ricordano quelle dei mercati arabi e numerosi sono i ristoranti che diffondono nell'aria il profumo del pesce cucinato in tutte le salse, noi non resistiamo e capitoliamo davanti ad enormi vassoi con impepate di cozze dal sapore unico. Dopo aver riempito le nostre pance iniziamo la visita di questa città dall'aspetto arabeggiante; la cattedrale e piazza della repubblica meritano attenzione, caratterizzate da impronte normanne che contrastano nettamente con il quartiere denominato "casba", infatti nei vicoli si notano costruzioni che ricordano città arabe e gli abitanti del luogo sono per lo più tunisini e marocchini, un tipico esempio di perfetta integrazione tra popoli di diverse etnie. Nella casba si trovano molteplici locali e ristoranti con menù a base di cous cous e kebab. I negozi sono all'ultima moda, molte le griffe presenti, i locali del centro sono super trendy con musica dal vivo e aperitivi molto modaioli.

16.08.2008 - Trapani e Fine vacanza
Giornata ventoso, decidiamo di visitare Trapani; la città si presenta rimodernata dopo che l’America’s Cup ha fatto tappa con le sue gare. Pulita e vivace accoglie i turisti con semplicità, visitiamo il mercato del pesce e il lungo mare, notevole sono le varie chiese dislocate lungo via Vittorio Emanuele; negozi con prodotti tipici del trapanese ci invogliano ad acquistare uno squisito pesto di pistacchi, tonno rosso, pomodori secchi, capperi e origano secco. Da visitare la colombaia (ex lazzaretto della città), la torre Ligny e il Duomo. Dopo aver pranzato in un wine bar molto carino ripartiamo alla volta di Marsala perché dobbiamo prepararci alla partenza. Le nostre valige sono pronte per tornare a casa e noi con esse, abbandonare questa splendida e "calda" Sicilia ci rattrista molto, questa terra ci ha stregati, con i suoi sapori, la sua gente e soprattutto con un mare ancora troppo snobbato dalla massa e che invece meriterebbe più risalto, ma forse è proprio questo il segreto di quest'isola. Arrivederci Sicilia, sei riuscita a "rubare" una parte del mio cuore.

Se avete bisogno di ulteriori informazioni su Marsala e dintorni scrivete all'indirizzo e-mail vincenzo.mertino@katamail.com.